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Perche' il programma Apollo si chiama cosi'

A partire dai primi voli degli anni Cinquanta, la NASA sembra avere l’abitudine di utilizzare nomi derivanti dalla mitologia classica per indicare le missioni: Apollo, Mercury, Artemis, Saturn.


Tale tradizione è in parte attribuibile alla figura di Abe Silverstein, ingegnere statunitense per lungo tempo manager della NASA.

Diventato Director of Space Flight Programs sul finire degli anni Cinquanta, Silverstein ha pianificato e diretto le prime missioni spaziali: Mercury e Apollo.


Foto: Abraham “Abe” Silverstein accanto a un modello della capsula del Mercury (1959).


Mercury, come il messaggero degli Dei, ha dato il via a questa campagna di nomi legati al mondo classico: ma la missione che avrebbe dovuto portare l’uomo sulla Luna doveva avere un appellativo ancora più ambizioso. Per tale motivo, durante una riunione dedicata al superamento del progetto Mercury, Silverstein propone il nome Apollo, il Dio del Sole, la cui immagine è in grado di rievocare sensazioni di grandiosità e ambizione.


Da allora, sono numerose le missioni recanti nomi strettamente legati alla mitologia classica: non ultimo il Programma Artemis.


Foto: La navicella spaziale Orion, parte fondamentale della missione Artemis I (lancio previsto per il 22 novembre 2021).


Partita nel 2017, Artemis ha l’obiettivo di riportare l’uomo sulla Luna e il suo nome è decisamente evocativo: Artemis è infatti la sorella gemella di Apollo e corrisponderebbe anche con l’obiettivo di far atterrare sul suolo lunare una donna entro il 2024.


Anche se il nostro Mese della Luna sta lentamente giungendo al termine, noi di Luckyplane non vi lasciamo soli: sul nostro canale YouTube potrai trovare diversi video dedicati allo spazio e alla sua esplorazione, mentre sul nostro sito potrai trovare l’esclusivo volume Cinquant’anni fa la Luna, la monografia Aerofan sulla storia dell’avventura spaziale.

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