Oggi parliamo del Macchi M.416, aereo che ha “svezzato” la generazione dei piloti italiani formatisi nel secondo dopoguerra.
Conosciuto tra gli addetti ai lavori come “democristiano”, a causa della particolare architettura del carrello, che conferiva al mezzo il caratteristico aspetto inginocchiato, il Macchi M.416 è un monomotore da addestramento biposto ad ala bassa, prodotto su modello dell’olandese Fokker S.11 Instructor, quest’ultimo realizzato per addestrare i futuri membri della Koninklijke Luchtmacht, l’Aeronautica Militare dei Paesi Bassi.
Foto: Il Fokker S.11 in volo.
Finita la Seconda guerra mondiale, l’Aeronautica Militare aveva necessità di rinnovare la linea delle scuole di volo e, in attesa della gara indetta dal Ministero, le industrie italiane sopravvissute al conflitto iniziano a modificare aerei esistenti e a progettarne di nuovi: dall’ S.1002 Trinacria della SAI Ambrosini al Macchi MB.321.
Nell’agosto del 1950 viene acquisita la licenza del Fokker S.11, in seguito modificato per adeguarlo alle più esigenti specifiche tecniche nazionali in termini di robustezza strutturale, cambiamenti che permettono alla macchina un buon successo anche sul mercato internazionale.
Foto: addestramento al volo in formazione, a bastone e d’ala, dopo il trasferimento degli M.416 della Scuola Primo Periodo ad Alghero.
Il Macchi M.416 inizia così a diffondersi presso le Scuole di Volo: a partire dal 1951, gli aeroplani vengono consegnati ai reparti di Brindisi, Gioia del Colle, Alghero ed Elmas, proseguendo sino al 1958, anno in cui viene sospesa la produzione. Il Macchi M.416 è stato in seguito impiegato nelle Squadriglie Collegamenti e nei Centri Addestramento al Volo, concludendo la sua carriera in vari Aero Club italiani.
Foto: il Macchi M.416 MM 53762 fotografato nel 2004 presso il Museo dell'Aeronautica Militare.
Abbiamo pubblicato un ampio ed esaustivo articolo dedicato al 416 su Aerofan numero 15.
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