top of page

Maghi e sparvieri

Lunedì 8 ottobre 1934 Adriano Bacula, valente pilota e capo collaudatore della SIAI Marchetti, decolla dal campo di Cameri a bordo di un nuovo aeroplano disegnato dall’ingegnere Alessandro Marchetti.


La sua sigla di progetto è “S.79” ed è il risultato di un anno e mezzo di intenso lavoro da parte dell’ufficio tecnico della Ditta sestese.

Il disegno "numero zero" del Savoia-Marchetti S.79


L'idea iniziale è quella di realizzare un aereo da competizione con l’obiettivo di partecipare alla gara Londra-Melbourne organizzata da Sir Mac Pherson Robertson per celebrare il centenario della fondazione della sua città natale, Melbourne appunto.


L’aeroplano risultante dall’impegno di Marchetti, oltre ad essere il primo plurimotore italiano dotato finalmente di carrello retrattile, sulla carta sembra avere tutte le carte in regola per lasciare al palo la concorrenza.


Purtroppo i motori in linea Isotta Fraschini Asso 750 scelti per la motorizzazione non potranno essere impiegati a causa della riduzione di produzione decisa dalla Ditta, costringendo Marchetti a ripiegare sui radiali Piaggio P.IX RC.40, immediatamente disponibili.

Il prototipo I-MAGO sul campo di Cameri


Tra noie tecniche e una serie di inconvenienti anche seri sempre derivati dai capricci dei motori, all’inizio del 1935 si arriva allo scontro diretto tra Marchetti e lo stesso ingegner Piaggio, giunto a Cameri per verificare di persona l’andamento delle prove di volo e investito da una serie di critiche circostanziate sui malfunzionamenti dei propulsori.


Il risultato di questo confronto non tarda a manifestarsi: i Piaggio vengono sbarcati dal velivolo, sostituiti da tre Alfa Romeo AR.125RC.35. Da quel momento il velivolo inizierà veramente a dimostrare ciò di cui è capace e, con la versione militare "Sparviero", diventerà una vera e propria icona della sua epoca.

l'S.79 I-MAGO ostenta con orgoglio i primati conquistati il 23 settembre 1935


Al Savoia-Marchetti S.79 I-MAGO abbiamo dedicato un articolo sul Primo numero della rivista Aerofan, completato dalla costruzione di un modello in scala 1/48.




bottom of page